"E così signori mentre strombazzavate ai quattro venti il vostro folle proclama di attacco al cuore dello Stato, al cuore siete stati colpiti voi.[..]
Di legnate dunque ne avete avute e ne avrete ancora finché non la smetterete di provocare le masse lavoratrici con le vostre assurde imprese di piccoli borghesi frustrati e megalomani.[..]Per le masse lavoratrici del nostro paese impegnate in una lotta sempre più difficile e serrata eravate dei nemici pericolosi. Con folli responsabilità stavate agevolando l’avanzata della melma fascista. Ciò che avevate fatto era grave. Ciò che stavate per fare lo era ancora di più.[..]Chiusi nel vostro castello di illusioni febbricitanti di sacro furore contro tutto e tutti non avevate saputo interpretare correttamente neppure sui punti espressi con chiarezza estrema da quegli stessi di cui vi siete auto nominati avanguardia: la classe operaia.[..]
Non voglio rivedere nel mio paese sangue operaio sulle bandiere della piccola borghesia anarcoide della quale voi siete un tipico esempio.[..]"
Frate Mitra.
Uhm..il sordomuto che avevo in classe pensava in italiano (si, gliel'abbiamo chiesto senza troppi problemi ), esprimendosi un po' a grugniti e molto a gesti. Tramite l'apparecchio posto alle orecchie era in grado di "sentire" rumori forti e...boh, credo vibrazioni, non lo so bene. Da quello che ho capito associava il labiale al particolare rumore che sentiva, e questo valeva per ogni lettera dell'alfabeto. Fatto sta che in cinque anni di superiori ha iniziato a mettere insieme questi versi e a comporre qualche parola.
Io dico che hanno difficoltà a sviluppare funzioni cognitive superiori. Tu neghi, sostenendo che non c'è motivo per pensare una cosa del genere. Anzi, sostieni l'ipotesi per cui, persone sordo-cieche, possono affinare delle funzioni cognitive in maniera superiore, dato il loro handicap. Insomma, una via di mezzo fra un'unità d'elite e degli x-men.
Quindi, dato che queste persone dovrebbero, sviluppando il tuo pensiero, eccellere in alcuni campi, rispetto alle persone "standard", non si tratta di proporzioni. Assolutamente. Perciò, ti chiedo di indicarmi anche un solo luminare.
Infine, se proprio vogliamo fare un discorso di proprorzioni, ti posso indicare di almeno dieci milioni di "luminari" presenti su questa terra, se tu porti almeno un luminare sordo-cieco. Fra sordo-ciechi e persone "standard" ci sara almeno un rapporto di 10'000'000 : 1, no? Qunidi lo stesso rapporto ci dovrebbe essere fra luminari sordo-ciechi e persone "standard", considerando la popolazione mondiale in toto.
Vedi... sia che non si tratti, o si tratti di statistica, comunque la tua tesi è smontata da un unico fatto: non ci sono persone sordo-cieche che riescono a eccellere (salvo rarissimi casi, che possono solo confermare le mie ipotesi). Ciò è motivato dal fatto che la mancanza della vista e dell'udito pone delle difficoltà (non una impossibilità) nello sviluppo di facoltà cognitive superiori.
Edit:
Adotta le figure. Come hanno fatto per secoli le popolazioni primitive non dotate di un linguaggio verbale complesso. Il pensare all'albero ti fa venire in mente quelo che tutti noi definiremmo "il classico albero". Tale "classico albero" rappresenta un significante che sta a indicare l'inisieme di tutti gli alberi che conosciamo.
Ultima modifica di -ilsolito; 2-10-2010 alle 15:17:48
Chistu e' u paisi aundi si perdi tuttu, aundi i fissa sunno megghiu i tia
u paisi i m'incrisciu e mi 'ndi futtu, e ogni cosa esti fissaria.
E si 'ndi vo sapiri n'autra cchiu', chistu e' u paisi i scindi e falla tu;
un paisi disgraziatu: ne' eu cuntentu e ne' tu consulatu.
Pircio' non rresta chi 'nu fattu sulu: mi jiti tutti ma pigghiati 'nculu.
Ed e' inutili mi va pigghiati, pirchi' cchiu' 'a girati e 'a firriati
sempri cchiu' dintra 'u culu va truvati.
La penso esattamente così anche io
Il fatto è che noi siamo troppo abituati ad "appoggiarci" al significante nel procedere coi nostri ragionamenti, e non riusciamo a farne a meno.
Però è assolutamente possibile pensare senza "parlarsi in testa", con un pò di impegno ci può riuscire chiunque...
certo senza l'appoggio del significante e quindi della coscienza diventa molto difficile organizzare il flusso dei propri pensieri in concetti astratti, riducendosi appunto come bambini o animali a pensare sempre la prima cosa che viene in mente.
Per cui credo che i sordi usino come "significante di riferimento" la vista, visualizzando lettere o immagini (come fa chiunque con una memoria fotografica tra l'altro).
I sordociechi invece credo che incontrino serie difficoltà a fare lunghi ragionamenti...
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una persona nata cieca e sorda, ha la consapevolezza di sè?
tu quando pensi, vedi nella mente parole scritte o senti come una voce dentro la tua mente che parla? bene, se una persona è sorda dalla nascita, non può associare alle parole un suono, perchè non ne ha mai sentiti. quando pensa, quindi, non può sentire quella vocina dentro di se. dovrebbe quindi proiettare mentalmente delle parole. non credo che funzioni così, sennò dovrebbero vivere con gli occhi chiusi, o comunque perennemente assenti.
Bellissima domanda che non mi sono mai posto, sarebbe interessante sapere da un sordo stesso tutto ciò ( e da un cieco l'altra domanda)
Comunque credo anche io che facciano come quando si è piccoli.